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Spazi intersomatici ridotti: Causano mal di schiena?

Gli spazi intersomatici ridotti, o spazio intersomatico ridotto, gioca un ruolo chiave nella salute della colonna vertebrale. È lo spazio localizzato tra le vertebre, fondamentale per il movimento e l’ammortizzazione spinale. Comprendere la natura e le implicazioni di una ridotta spaziatura intersomatica è essenziale per i pazienti affetti da questi problemi, poiché influisce direttamente sulle opzioni di trattamento e sulla gestione del dolore.

Questo paragrafo mira a fornire una spiegazione dettagliata dell’importanza dello spazio intersomatico nella biomeccanica vertebrale e nella salute generale della schiena, analizzando bene se la riduzione dello spazio intersomatico l5-s1,  può essere l’origine del mal di schiena e della discopatia l5-s1, evento che può capitare anche nella riduzione dello spazio intersomatico C5-C6-C7.

Spazi intersomatici ridotti: Cause

La riduzione dello spazio intersomatico è un fenomeno complesso con molteplici cause sottostanti. Il processo più comune è la degenerazione del disco intervertebrale, discopatia, un’evoluzione naturale dovuta all’età. I dischi, che funzionano come cuscinetti tra le vertebre, perdono acqua e si assottigliano, portando a una diminuzione dello spazio vertebrale. Questo processo può essere esacerbato da fattori come:

1. Carico Meccanico Anormale: Moviementi ripetitivi, sollevamento pesi o posture scorrette possono aumentare lo stress sui dischi intervertebrali, accelerandone l’usura.

2. Fattori Genetici: Alcune persone possono essere geneticamente predisposte a una maggiore degenerazione dei dischi.

3. Stili di Vita: Obesità, fumo e inattività fisica contribuiscono all’accelerazione del processo degenerativo.

4. Malattie Infiammatorie: Condizioni come l’artrite reumatoide possono causare infiammazione nei dischi, contribuendo alla loro degenerazione.

5. Traumi: Incidenti o infortuni possono causare danni diretti ai dischi, accelerando la degenerazione.

6. Cambiamenti Osteoarticolari: La formazione di osteofiti (escrescenze ossee) e altri cambiamenti nelle articolazioni spinali possono ridurre ulteriormente lo spazio intersomatico.

7. Disidratazione del Disco: Con l’età, il nucleo polposo dei dischi perde acqua, riducendo l’altezza del disco e, di conseguenza, lo spazio intersomatico.

La riduzione dello spazio intersomatico non è solo una questione anatomica, ma influisce significativamente sulla funzionalità e sulla salute generale della colonna vertebrale. Può portare a un aumento della pressione sulle strutture circostanti causando limitazione di movimento. La comprensione approfondita di queste cause è essenziale per lo sviluppo di trattamenti efficaci e per la prevenzione di ulteriori deterioramenti.

Spazi intersomatici ridotti: Sintomi

La riduzione degli spazi intersomatici, spesso dovuto ad uno schiacciamento vertebrale, è un evento più frequente di quanto si immagini. Analogamente a come il nostro viso sviluppa rughe con gli anni, così la nostra schiena manifesta segni di età. La colonna vertebrale, soggetta a invecchiamento e usura, non causa sempre disturbi. In effetti, molti non sono consapevoli di avere una compressione dei dischi spinali, una patologia discale o persino un’ernia.

Tuttavia, per chi soffre di dolori spinali o altri disagi legati alla colonna, la constatazione di un ridotto spazio intersomatico l5-s1, patologie discali o altre anomalie diventa cruciale per fisioterapisti e medici nella definizione delle cure e del piano di recupero. In particolare, la compressione di questi spazi, sia nella regione cervicale sia lombare, può portare a una limitazione del movimento articolare che, progressivamente, può causare un’alterazione della funzione muscolare, portando a dolore e ulteriore limitazione. 

Questa situazione, se persistente, può innescare un ciclo negativo, impedendo ai pazienti di godere di sollievo nelle attività quotidiane, nello sport o in ambiente lavorativo.

Riduzione spazio intersomatico L5-S1: Diagnosi 

La riduzione dello spazio tra le vertebre è un fenomeno che può manifestarsi in qualsiasi tratto della colonna vertebrale. Tuttavia, è prevalentemente osservata nella regione lombosacrale, in particolare nel segmento L5 S1, che corrisponde all’area tra la quinta vertebra lombare e la prima vertebra sacrale. Questo punto specifico è frequentemente soggetto a patologie discali.

La valutazione dello spazio vertebrale L5 S1 può essere effettuata in diversi modi. La radiografia permette una misurazione basica, focalizzandosi sulla distanza e sull’altezza tra le vertebre. Questo metodo, però, offre una visione limitata e non dettagliata dello stato del disco intervertebrale. Per un’analisi più approfondita, la risonanza magnetica è lo strumento diagnostico più indicato. Questa tecnica di imaging consente non solo di osservare le alterazioni fisiche dello spazio intersomatico, ma anche di valutare la salute del disco intervertebrale stesso.

La correlazione tra la riduzione dello spazio intersomatico L5-S1 e la discopatia L5-S1 è significativa. I pazienti che presentano una riduzione nello spazio intersomatico L5-S1 mostrano spesso segni di discopatia in questa specifica regione nelle immagini ottenute dalla risonanza magnetica. La discopatia può includere varie condizioni, come degenerazione del disco, protrusioni discali  o erniazione, e può essere la causa sottostante di sintomi come dolore lombare e sciatalgia. La comprensione approfondita di queste condizioni è fondamentale per la diagnosi corretta e l’elaborazione di un piano di trattamento efficace.

Spazi intersomatici ridotti: Trattamento fisioterapico oppure no?

Venire a sapere di una riduzione dello spazio intersomatico, sia nel tratto cervicale, dorsale, che lombare, generalmente si verifica a seguito dei risultati di una risonanza magnetica o di un esame radiografico, intrapresi per indagare disturbi relativi alla colonna vertebrale. Questi problemi possono variare da sciatica, dolori nella regione lombare, cervicobrachialgia, fino a rigidità dorsale e disagi notturni.

In questi casi, è cruciale non precipitarsi nel panico. Questo fenomeno, come indicato all’inizio, è abbastanza frequente, persino in giovane età. Il passo più importante è quello di consultare un fisioterapista con specializzazione in patologie spinali per determinare se e quanto la contrazione degli spazi intervertebrali influisca sui sintomi, che talvolta possono essere assenti.

Le raccomandazioni cliniche suggeriscono chiaramente: in situazioni di spazi discali ridotti, sia a livello cervicale, toracico o lombare, la fisioterapia è la scelta prioritaria. Questo trattamento è sicuro ed è adatto a pazienti di ogni età e condizione fisica. L’obiettivo non è correggere o trasformare gli intervalli vertebrali, bensì gestirli. 

Fortunatamente, non è necessario alterare l’architettura vertebrale per migliorare il benessere. Invece, data la possibile disarmonia muscolare e il cambiamento nella funzionalità muscolare per il movimento spinale, è essenziale affidarsi a un fisioterapista competente per affrontare tensioni muscolari, rigidità e per ricevere una routine di esercizi personalizzata che i pazienti possono svolgere autonomamente.

Conclusione

Concludendo, la riduzione dello spazio intersomatico è una condizione comune, specialmente nella regione L5-S1, un’area che sopporta notevole stress e carico. Nonostante questa riduzione possa essere parte del normale invecchiamento e non sempre sia correlata a dolore, la sua presenza in questa zona specifica richiede attenzione data la sua importanza nel supporto e nella mobilità della colonna vertebrale.

La gestione efficace di tale condizione coinvolge spesso fisioterapia e esercizi mirati, con l’obiettivo di alleviare il dolore, aumentare la mobilità e prevenire ulteriori degenerazioni. Anche se alcuni individui con ridotto spazio intersomatico L5-S1, possono non avere sintomi, per coloro che ne soffrono, è fondamentale un approccio personalizzato per mantenere una buona qualità di vita.

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Bibliografia

  • Izzo R, Popolizio T, D’Aprile P, Muto M. Spinal pain. Eur J Radiol. 2015 May;84(5):746-56.