Frattura bacino: dalla diagnosi alla riabilitazione
La frattura del bacino è una problematica medica seria che si manifesta quando una o più ossa del bacino vengono fratturate. Queste fratture sono prevalentemente causate da traumi diretti, come incidenti stradali, cadute o impatti durante attività sportive come calcio, rugby e football americano. Gli anziani sono spesso vittime di fratture al bacino, ma anche di frattura al coccige, frattura all’anca, fratture dell’acetabolo e fratture all’osso sacro, a causa di cadute domestiche, mentre i giovani sono più a rischio durante incidenti stradali o praticando sport di contatto. Le fratture del bacino costituiscono circa il 3% di tutte le fratture nell’adulto, con una incidenza annuale di 37 casi per 100.000 individui.
Tali lesioni si verificano più frequentemente nei giovani di sesso maschile tra i 15 e i 28 anni, probabilmente a causa della maggiore partecipazione in attività ad alta energia. Tuttavia, nelle età più avanzate, le donne sono più colpite a causa dell’osteoporosi che riduce la qualità ossea. Il bacino fratturato può nei casi più gravi portare alla morte specialmente in caso di politraumi, dato che coinvolgono numerosi organi interni, anche se la percentuale è molto bassa. Spesso i pazienti mi chiedo: ma in caso di frattura del bacino, si può stare seduti? In questo articolo vi spiegherò come comportarsi in caso di bacino rotto.
Frattura bacino: cos’è?
Il bacino, noto anche come pelvi o regione pelvica, rappresenta un punto di snodo cruciale del corpo umano, fungendo da connessione tra il tronco e gli arti inferiori. Composto da una struttura ossea robusta, il bacino accoglie al suo interno importanti organi e strutture quali la cavità pelvica, il pavimento pelvico e il perineo. La sua conformazione ossea è delineata da tre ossa principali: due ossa iliache, l’osso sacro e il coccige, articolate tra loro in modo da formare una struttura circolare denominata cingolo pelvico. Quest’ultimo ha il compito di sorreggere il peso della parte superiore del corpo, garantire la connessione con la parte inferiore e al contempo proteggere gli organi pelvici sottostanti.
La particolare disposizione delle ossa del bacino facilita la creazione di articolazioni essenziali per la mobilità e la stabilità corporea. L’osso sacro e il coccige rappresentano la porzione terminale della colonna vertebrale, fornendo un supporto solido dal quale si diramano lateralmente le due ossa iliache. Queste ultime si congiungono anteriormente, formando un’articolazione nota come sinfisi pubica, e sono collegate al femore, dando vita all’articolazione dell’anca, fondamentale per il movimento e la stabilità durante la deambulazione. Ogni elemento del bacino è legato agli altri da una rete complessa di legamenti, che conferiscono integrità e resistenza a questa struttura ossea, rendendola capace di assorbire e distribuire le forze meccaniche generate dai movimenti corporei o da sollecitazioni esterne, come nel caso di traumi o impatti.
Nell’esplorare la complessità anatomica del bacino, emerge con chiarezza quanto questa struttura sia fondamentale non solo per la mobilità, ma anche per la protezione degli organi interni e la distribuzione armonica delle forze meccaniche, aspetti che concorrono in modo significativo alla qualità della vita di un individuo. Il bacino, con la sua struttura ossea robusta e le articolazioni funzionali, rappresenta dunque un pilastro dell’architettura corporea, il cui corretto funzionamento è essenziale per una vita attiva e dinamica.
Frattura bacino: cause
Le fratture del bacino, come le fratture al coccige e le fratture del sacro, sono prevalentemente causate da traumi diretti, che possono variare in gravità e natura. Questi traumi possono derivare da varie circostanze, come incidenti stradali, cadute, o impatti durante attività sportive. L’analisi approfondita delle cause può aiutare a comprendere meglio come prevenire e gestire tali infortuni, contribuendo a ridurre l’incidenza e l’impatto di queste fratture sulla popolazione.
Una delle principali cause di fratture del bacino è rappresentata dai traumi diretti, che possono essere il risultato di una caduta a terra, un colpo diretto al bacino, o un incidente in moto o in auto. Negli anziani, anche una banale caduta in casa può causare una frattura del bacino, a causa della maggiore fragilità ossea che caratterizza questa fascia di età. Queste informazioni sono corroborate anche da altre fonti che identificano i traumi diretti come la principale causa di fratture del bacino, sottolineando come incidenti stradali o semplici cadute domestiche possano portare a tali infortuni.
In particolare, i giovani sono più esposti a fratture del bacino derivanti da incidenti stradali o attività sportive, che implicano un contatto fisico significativo, come il rugby, il calcio, e il football americano. La gravità della frattura può variare in base all’intensità dell’impatto: impatti traumatici non particolarmente intensi sono più spesso associati a fratture stabili, mentre impatti traumatici molto intensi sono con maggiore frequenza all’origine di fratture instabili
Quali sono i sintomi delle fratture al bacino?
I sintomi di una frattura al bacino possono variare in intensità e gravità, a seconda dell’entità del trauma subito. Di seguito sono elencati i sintomi comuni associati a fratture del bacino, basati su diverse fonti attendibili:
- Dolore: Il dolore è il sintomo predominante in caso di frattura del bacino. Il dolore può essere localizzato nell’area inguinale e può essere aggravato quando si è seduti o sdraiati. Inoltre, può irradiarsi alle natiche e all’inguine, rendendo scomodo o doloroso il movimento.
- Difficoltà a camminare e a sostenere il peso: La capacità di camminare o di sostenere il peso sulla gamba interessata può essere compromessa a causa del dolore e dell’instabilità nell’area del bacino.
- Gonfiore e Lividi: Il trauma può causare gonfiore, lividi ed ematomi nell’area del bacino, che possono essere evidenti all’esame fisico.
- Zoppia Antalgica e Eventuale Abasia: La zoppia antalgica è una zoppia che si sviluppa come meccanismo di difesa per evitare il dolore durante il movimento, mentre l’abasia si riferisce all’incapacità totale di camminare. Questi sintomi possono manifestarsi in caso di fratture del bacino più severe.
- Inclinazione del Bacino e Differenza nella Lunghezza delle Gambe: In caso di fratture più complicate o multiple, può verificarsi una perdita di stabilità, inclinazione del bacino e una differenza nella lunghezza delle gambe.
- Necessità di Intervento Chirurgico: In casi più gravi, può essere necessario intervenire chirurgicamente per riparare il danno subito al bacino.
Riconoscere prontamente questi sintomi e cercare immediata assistenza medica può contribuire a una diagnosi tempestiva e a un trattamento efficace delle fratture del bacino.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di una frattura del bacino è una procedura multi-step che mira a valutare l’entità e la gravità della lesione, per poter proporre il percorso terapeutico più adeguato. Ecco una descrizione dettagliata di come viene diagnosticata una frattura del bacino, sulla base delle informazioni reperite dai primi articoli sul web:
- Esami Diagnostici per Immagini:
- Radiografie: Le radiografie sono spesso il primo passo nella diagnosi di una frattura del bacino. Forniscono una visione chiara della struttura ossea e possono rivelare la presenza e la posizione di una frattura.
- Tomografia Computerizzata (TC): La TC è utilizzata per ottenere immagini dettagliate del bacino da diverse angolazioni. È particolarmente utile per visualizzare fratture complesse e per valutare l’entità del danno.
- Risonanza Magnetica (RM): La RM può essere utilizzata per visualizzare in dettaglio i tessuti molli intorno al bacino, oltre a fornire immagini dettagliate delle ossa. È utile in caso di sospetta lesione dei tessuti molli circostanti o di altre complicanze.
- Esame Obiettivo e Anamnesi:
- L’esame obiettivo da parte di un medico è fondamentale per valutare l’entità del dolore, il gonfiore, e qualsiasi deformità visibile.
- L’anamnesi, ovvero la raccolta di informazioni sulla storia medica del paziente e sulle circostanze del trauma, è un altro aspetto cruciale della diagnosi. Aiuta il medico a comprendere meglio la natura del trauma e a identificare possibili complicanze o lesioni associate.
- Diagnosi Differenziale:
- La diagnosi differenziale è un processo che aiuta a distinguere una frattura del bacino da altre possibili condizioni che potrebbero presentare sintomi simili. Questo processo può includere ulteriori test di imaging o esami fisici per escludere altre condizioni o lesioni.
- Valutazione della Gravità:
- Le fratture del bacino possono variare notevolmente in termini di gravità. La valutazione della gravità della frattura è essenziale per determinare il percorso terapeutico più appropriato, che può variare da trattamenti conservativi a interventi chirurgici in casi più gravi.
La diagnosi tempestiva e accurata è cruciale per garantire che i pazienti ricevano il trattamento più adeguato e per minimizzare il rischio di complicanze future.
Frattura bacino: classificazione
La classificazione delle fratture del bacino è essenziale per comprendere l’entità del danno e pianificare un percorso terapeutico adeguato. Diversi sistemi di classificazione sono stati proposti, riflettendo la complessità anatomica e le varie modalità di trauma che possono interessare questa regione corporea. Ecco una sintesi delle classificazioni più comuni e rilevanti secondo le informazioni ottenute dai primi articoli sul web:
- Classificazione secondo il Meccanismo di Lesione e Elementi Anatomici:
- Fratture Penetranti e Non Penetranti: Alcuni sistemi classificano le fratture del bacino in base al meccanismo di lesione, distinguendo tra traumi penetranti e non penetranti, oltre che su elementi anatomici e funzionali
- Classificazione Young-Burgess: Questa classificazione è spesso utilizzata e suddivide le fratture del bacino in base alla direzione dell’impatto durante il trauma e al grado di spostamento osseo. Identifica quattro tipi principali di lesioni:
- Compressione Anteroposteriore,
- Compressione Laterale,
- Verticale,
- Combinato
- Classificazione basata sulla Localizzazione della Frattura:
- Tipo A – Fratture Parcellari: includono fratture isolate o avulsioni di specifiche strutture ossee come le spine iliache, la cresta iliaca, l’ischio, l’ala iliaca e il sacro.
- Tipo B – Rottura Incompleta dell’Arco Posteriore: queste fratture sono associate a una rottura incompleta dell’arco posteriore con varianti come la “rotazione libro aperto”, la “rotazione interna/compressione laterale” e le lesioni incomplete dell’arco posteriore, bilaterali.
- Tipo C – Rottura Completa dell’Arco Posteriore: queste fratture implicano una rottura completa dell’arco posteriore, con varianti come la rottura unilaterale, la rottura da un lato ed incompleta dall’altro, e la rottura bilaterale dell’arco posteriore.
Si può stare seduti in caso di frattura al bacino?
Le fratture del bacino sono lesioni significative che possono avere un impatto considerevole sulla vita quotidiana di una persona, inclusa la capacità di svolgere attività semplici come sedersi. La gravità di una frattura del bacino e la sua localizzazione specifica giocano un ruolo cruciale nel determinare se è sicuro o comodo per un paziente sedersi.
In generale, le fratture del bacino possono essere suddivise in diverse categorie, tra cui fratture stabili e instabili. Le fratture stabili sono quelle in cui i frammenti ossei non si sono spostati significativamente. Questo tipo di frattura può essere meno doloroso e potrebbe permettere una maggiore mobilità, a seconda della tolleranza al dolore del paziente e della specifica localizzazione della frattura. In questi casi, con adeguate precauzioni e possibilmente con l’uso di supporti o cuscini speciali, un paziente potrebbe essere in grado di sedersi per brevi periodi.
D’altra parte, le fratture instabili del bacino sono più complesse e possono comportare uno spostamento significativo dei frammenti ossei. Queste fratture richiedono spesso un trattamento più intensivo, che può includere l’immobilizzazione o la chirurgia. In tali circostanze, sedersi potrebbe non essere raccomandato per diverse settimane o mesi, a seconda della gravità della frattura e del processo di guarigione. Il riposo a letto e l’immobilizzazione possono essere cruciali per garantire una corretta fusione ossea e prevenire ulteriori danni.
Il metodo di trattamento adottato ha anche un ruolo importante. In alcuni casi, può essere utilizzato un trattamento conservativo, come il riposo a letto e l’uso di farmaci per il dolore, permettendo al paziente di sedersi con cautela dopo un periodo iniziale di immobilizzazione. In altri casi, la chirurgia può essere necessaria per allineare i frammenti ossei e stabilizzare la frattura con viti, placche o altri dispositivi. Dopo l’intervento chirurgico, il periodo di recupero può variare e può influenzare quando e come un paziente può sedersi.
Inoltre, la presenza di lesioni associate, come danni ai nervi, agli organi interni o ad altri ossa, può complicare ulteriormente la situazione. Queste lesioni possono prolungare il processo di guarigione e limitare la mobilità. Ecco perché affidarsi ad un fisioterapista specializzato che possa seguire la persona, giovane o anziana che sia, nel suo percorso terapeutico di ripresa delle normali attività di vita quotidiana, è fondamentale.
Frattura bacino: trattamento
Il trattamento delle fratture del bacino viene determinato principalmente dalla gravità della frattura. Le fratture possono variare da lievi a gravi, e il tipo di trattamento necessario può variare di conseguenza. Di seguito è presentato un riassunto dei vari trattamenti delle fratture del bacino, basato su diverse fonti online.
Trattamento Conservativo:
- Riposo: Il riposo è fondamentale in ogni percorso di guarigione da una frattura, indipendentemente dalla gravità della stessa.
- Ausili alla deambulazione: Gli ausili come le stampelle o la sedia a rotelle possono essere utilizzati per evitare il carico sull’osso o le ossa del bacino fratturate, permettendo al paziente di muoversi senza aggravare la lesione.
- Farmaci Antidolorifici e Anticoagulanti: I medicinali antidolorifici possono essere utilizzati per alleviare il dolore, mentre gli anticoagulanti o i fluidificanti del sangue possono essere utilizzati per prevenire la formazione di coaguli sanguigni dovuti alla prolungata immobilità degli arti inferiori.
Trattamento Chirurgico (per fratture instabili o gravi):
- Fissaggio Esterno: Questo trattamento coinvolge l’applicazione di viti e chiodi dall’esterno, in corrispondenza dell’osso fratturato, per mantenere vicine le sezioni ossee separate a causa della frattura, facilitando così la loro saldatura corretta.
- Trazione Scheletrica: Consiste nell’inserimento di un perno nell’osso fratturato e nell’applicazione di una serie di pesi per riallineare le sezioni ossee separate.
- Intervento chirurgico di riduzione della frattura con fissaggio interno: Durante tale intervento, il chirurgo esegue un’incisione cutanea per intervenire sull’osso fratturato, ristabilendone l’originaria anatomica, e applica una serie di viti e piastre metalliche per consentire la saldatura dell’osso fratturato.
Riabilitazione e Recupero
Dopo il trattamento conservativo nella prima parte, la fase di riabilitazione e recupero rappresenta un momento cruciale nel percorso di guarigione da una frattura del bacino. Una componente centrale di questo processo è la fisioterapia, che può includere una varietà di esercizi di stretching e rafforzamento mirati a migliorare la flessibilità e la forza dei muscoli intorno al bacino. Questa pratica aiuta notevolmente a migliorare la mobilità e a ridurre il dolore nel lungo termine. Inoltre, a seguito di una frattura del bacino, i pazienti possono trovarsi a rischio di coaguli di sangue, specialmente se rimangono immobili per lunghi periodi. Pertanto, l’assunzione di farmaci anticoagulanti, prescritti dal medico, può essere necessaria per mitigare tale rischio.
Il mantenimento di una certa attività fisica, come il movimento periodico delle gambe, può servire a prevenire la formazione di coaguli e promuovere una buona circolazione, soprattutto se la mobilità del paziente è limitata. L’educazione del paziente rappresenta un altro aspetto fondamentale della riabilitazione. È importante che i pazienti siano ben informati su come muoversi correttamente per evitare ulteriori lesioni, mantenere una postura corretta e gestire il dolore. Questa educazione può estendersi anche alla promozione di uno stile di vita attivo e salutare durante il periodo di recupero.
Il supporto psicologico può rivestire un ruolo significativo, dato che il recupero da una frattura del bacino può essere un processo lungo e potenzialmente stressante. La terapia o il counseling possono fornire un sostegno prezioso per gestire ansia o depressione che possono emergere durante questo periodo difficile. Infine, potrebbe essere necessario apportare alcuni adattamenti nell’ambiente domestico del paziente per facilitare la mobilità e garantire la sicurezza, come l’installazione di corrimano o l’utilizzo di sedie a rotelle e altri ausili per la mobilità.
La riabilitazione, pertanto, non è solo un processo fisico, ma un percorso complesso e multidisciplinare che richiede l’intervento di medici, fisioterapisti, terapisti occupazionali e, in alcuni casi, anche di professionisti del sostegno psicologico. Attraverso un approccio integrato e personalizzato, è possibile fornire ai pazienti le risorse e il supporto necessari per un recupero completo ed efficace dalle fratture del bacino.
Frattura bacino: tempi di recupero
La durata del recupero da una frattura del bacino può variare notevolmente in base alla gravità della frattura e alle condizioni generali di salute del paziente. In generale, il tempo medio di guarigione per una frattura del bacino è di circa 30 giorni di riposo, durante i quali è essenziale evitare di applicare peso sulle gambe per permettere al bacino di guarire. Questo periodo di riposo può estendersi per alcuni mesi, soprattutto se la frattura è grave o se ci sono altre complicanze associate. In condizioni di normalità, i tempi di riparazione di una frattura ossea vanno mediamente dai 20 ai 40 giorni. Tuttavia, il recupero completo, che include il ritorno alla piena mobilità e la risoluzione di tutti i sintomi, può richiedere molto più tempo, spesso mesi o addirittura anni
È importante notare che le fratture del bacino possono avere un impatto significativo non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, soprattutto negli anziani. Gli effetti drastici di una frattura del bacino sulla psiche del paziente possono rendere il percorso riabilitativo ancora più difficile, non solo dal punto di vista fisico ma anche mentale
Durante la fase iniziale del recupero, la ridotta mobilità e il riposo a letto sono elementi essenziali, dato che la posizione fisiologica del bacino rende molto difficile e complicato ingessare la parte. Il riposo assoluto, evitando di caricare peso sul bacino, è cruciale per permettere una guarigione adeguata
Inoltre, nelle fratture stabili, dove le parti di osso hanno mantenuto la loro posizione, il trattamento prevede l’immobilizzazione a letto in scarico, mantenendo la parte a riposo senza caricarvi il peso, e l’utilizzo di presidi medici come tutori e protesi. Anche in questi casi, il tempo medio di guarigione è stimato intorno ai 30 giorni di riposo
Conclusione
Le fratture del bacino sono lesioni serie che necessitano di una diagnosi accurata e di un trattamento multidisciplinare. La gravità della frattura determina l’approccio terapeutico, che può variare dal trattamento conservativo alla chirurgia. I tempi di recupero possono essere lunghi e la riabilitazione gioca un ruolo cruciale nel promuovere il ritorno alla mobilità e nella qualità della vita del paziente. L’educazione del paziente e il supporto continuo da parte di un team di professionisti sanitari sono essenziali per un recupero efficace e per minimizzare il rischio di complicanze future.
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Bibliografia
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