frattura diafisiaria

Frattura Diafisaria: Cause e Trattamento

La frattura diafisaria è una delle lesioni ossee più complesse e gravi che può colpire le ossa lunghe del corpo umano. Questo tipo di frattura interessa principalmente la diafisi, la porzione centrale dell’osso, e può manifestarsi in varie forme e gradi di gravità. Tra le fratture diafisarie più comuni e rilevanti dal punto di vista clinico vi è la frattura della diafisi femorale, che riguarda la parte centrale del femore, l’osso più lungo e robusto del corpo umano.

Per comprendere appieno la complessità delle fratture diafisarie, è essenziale avere una chiara comprensione dell’anatomia e della funzione della diafisi femorale. Il femore è un osso lungo che svolge un ruolo cruciale nel supporto del peso corporeo e nella locomozione. La diafisi femorale, in particolare, è la parte centrale cilindrica dell’osso che si estende tra la testa femorale, che si articola con l’anca, e l’epifisi distale, che si collega con la tibia e la rotula al ginocchio. Questa porzione dell’osso è composta principalmente da osso compatto, che fornisce forza e resistenza, ma contiene anche il midollo osseo, che è essenziale per la produzione di cellule del sangue.

Cause della Frattura Diafisaria

Le fratture diafisarie possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui traumi ad alta energia come incidenti automobilistici, cadute da altezze elevate o lesioni sportive. Questi eventi traumatici possono esercitare forze significative sull’osso, superando la sua resistenza e causando una frattura. Inoltre, condizioni patologiche come l’osteoporosi o i tumori ossei possono indebolire la struttura ossea, rendendola più suscettibile alle fratture anche in seguito a traumi minori.

Sintomi e Diagnosi della Frattura Diafisaria

I sintomi di una frattura diafisaria sono generalmente evidenti e includono dolore intenso, gonfiore, deformità visibile e incapacità di muovere l’arto colpito. In caso di frattura della diafisi femorale, il paziente può anche presentare una lunghezza differente delle gambe, ematomi e instabilità dell’arto. La diagnosi viene effettuata attraverso un esame clinico e confermata mediante imaging radiologico, come raggi X, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (RM), che permettono di valutare l’entità e la localizzazione della frattura.

Trattamento delle Frattura Diafisaria

Il trattamento delle fratture diafisarie dipende dalla gravità della frattura, dalla salute generale del paziente e dalla presenza di eventuali complicazioni. In generale, le fratture possono essere trattate con metodi conservativi o chirurgici.

Il trattamento conservativo di una frattura diafisaria, ossia una frattura della parte centrale di un osso lungo, è una scelta che viene effettuata quando la frattura non è scomposta (cioè i frammenti ossei non sono spostati) oppure quando il paziente presenta controindicazioni alla chirurgia, come problemi di salute generali che rendono l’intervento chirurgico rischioso.

Il primo passo nel trattamento conservativo è l’immobilizzazione dell’arto, che può essere realizzata attraverso vari mezzi:

  • Gessi: sono utilizzati per mantenere l’osso nella posizione corretta durante la guarigione. Il gesso può essere applicato in modo completo o parziale a seconda della necessità di immobilizzazione.
  • Tutori: possono essere una scelta più flessibile rispetto ai gessi, permettendo una certa regolazione e, in alcuni casi, la rimozione temporanea per la pulizia o per esercizi terapeutici.

Per gestire il dolore associato alla frattura, vengono spesso prescritti analgesici. Possono essere utilizzati farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o, in casi più gravi, analgesici più potenti.

La fisioterapia gioca un ruolo cruciale nel recupero della funzionalità dell’arto dopo una frattura diafisaria. Il trattamento fisioterapico può essere diviso in varie fasi, ognuna con obiettivi specifici:

Fase Iniziale (Post-Immobilizzazione)

  • Riduzione del dolore e dell’infiammazione: attraverso l’uso di tecniche come la crioterapia (applicazione di ghiaccio) e la terapia manuale delicata.
  • Mantenimento della mobilità: esercizi passivi e attivi assistiti per mantenere la mobilità delle articolazioni non coinvolte.
  • Prevenzione della rigidità: movimenti passivi all’interno dei limiti del dolore per prevenire la rigidità articolare.

Fase Intermedia (Dopo Rimozione del Gesso/Tutore)

  • Recupero della mobilità articolare: esercizi di mobilizzazione attiva e passiva per ripristinare la gamma di movimento.
  • Rafforzamento muscolare: esercizi di rafforzamento progressivo per i muscoli dell’arto colpito.
  • Esercizi di propriocezione: per migliorare la coordinazione e il controllo dell’arto.

Fase Avanzata

  • Recupero della funzionalità completa: esercizi funzionali che imitano le attività quotidiane e sportive.
  • Rinforzo e resistenza: programmi di esercizi per migliorare la resistenza muscolare e la forza complessiva.
  • Rieducazione al movimento: per ristabilire i normali schemi di movimento e prevenire futuri infortuni.

Se la frattura richiede un intervento chirurgico, la fisioterapia post-operatoria segue una sequenza simile, con particolare attenzione alla guarigione della ferita chirurgica e alla gestione del dolore post-operatorio. La riabilitazione può essere più intensiva e prolungata a seconda della complessità dell’intervento e della gravità della frattura.

Trattamento Chirurgico

La maggior parte delle fratture diafisarie, specialmente quelle del femore, richiede un intervento chirurgico per garantire una guarigione adeguata e prevenire complicazioni. Le tecniche chirurgiche più comuni includono:

  1. Chiodi Endomidollari: Questa tecnica prevede l’inserimento di un chiodo metallico lungo il canale midollare dell’osso per stabilizzare la frattura. È una procedura minimamente invasiva e molto efficace per le fratture diafisarie del femore.
  2. Placche e Viti: In alcuni casi, le fratture possono essere trattate con placche metalliche e viti che vengono fissate esternamente all’osso per mantenere i frammenti in posizione durante la guarigione.
  3. Fissatori Esterni: Questo metodo prevede l’uso di un dispositivo esterno collegato all’osso attraverso perni o viti. È spesso utilizzato per fratture esposte o in pazienti con condizioni complesse che impediscono l’uso di altri metodi.

fratture diafisiarie

Complicazioni e Gestione Post-Operatoria delle Fratture Diafisiarie Femorali

Le fratture diafisarie possono comportare diverse complicazioni, sia immediate che a lungo termine. Tra le complicazioni immediate vi sono l’infezione, l’emorragia e il danno ai nervi o ai vasi sanguigni. A lungo termine, possono verificarsi problemi come la non-unione della frattura, dove l’osso non riesce a guarire correttamente, o la mal-unione, dove l’osso guarisce in una posizione scorretta.

La gestione post-operatoria è cruciale per il successo del trattamento e il recupero del paziente. Include il controllo del dolore, la prevenzione delle infezioni, la mobilizzazione precoce e la fisioterapia intensiva per ristabilire la forza e la funzionalità dell’arto. La riabilitazione può richiedere mesi e deve essere attentamente monitorata da un team multidisciplinare per garantire il miglior risultato possibile.

Prognosi e Recupero

La prognosi delle fratture diafisarie dipende da vari fattori, tra cui la gravità della frattura, l’età e la salute generale del paziente, e la tempestività e l’efficacia del trattamento. In generale, con un trattamento adeguato e un follow-up accurato, la maggior parte dei pazienti può aspettarsi una guarigione completa e il ritorno alla normale attività. Tuttavia, il recupero può essere lungo e richiede un impegno significativo da parte del paziente in termini di fisioterapia e riabilitazione.

Prevenzione delle Fratture Diafisarie

Prevenire le fratture diafisarie, in particolare quelle della diafisi femorale, è fondamentale per ridurre il rischio di lesioni gravi e le conseguenti complicazioni. Le misure preventive possono includere:

  1. Promozione della Salute Ossea: Assicurarsi una dieta ricca di calcio e vitamina D, oltre a svolgere regolarmente attività fisica che favorisca la forza ossea e muscolare.
  2. Sicurezza Ambientale: Adottare misure per prevenire le cadute, specialmente negli anziani, come l’installazione di corrimani, l’uso di calzature adeguate e la rimozione di ostacoli domestici.
  3. Evitare Comportamenti a Rischio: Utilizzare dispositivi di protezione adeguati durante attività sportive e lavorative, e adottare comportamenti di guida sicuri per ridurre il rischio di incidenti stradali.

Conclusioni

Le fratture diafisarie rappresentano una sfida significativa in campo ortopedico, richiedendo un approccio multidisciplinare per garantire una diagnosi accurata, un trattamento efficace e un recupero completo. In particolare, la frattura della diafisi femorale è una delle più gravi e necessita di un intervento tempestivo e ben pianificato. Con una gestione adeguata e un’attenzione particolare alla riabilitazione, i pazienti possono sperare in una ripresa soddisfacente e in un ritorno alle normali attività quotidiane. La prevenzione rimane un aspetto fondamentale, e adottare misure per proteggere la salute ossea e prevenire traumi può ridurre significativamente l’incidenza di queste gravi lesioni.

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Bibliografia