radicolopatia cervicale

Radicolopatia Cervicale: Dalla diagnosi al Trattamento

La radicolopatia cervicale, o radicolite cervicale, è una condizione debilitante che può causare dolore significativo e disagio a causa della compressione o irritazione delle radici nervose del midollo spinale cervicale. Questo disturbo si manifesta con sintomi variabili che vanno dal dolore acuto al formicolio, fino alla debolezza muscolare, rendendo difficile per i pazienti svolgere le normali attività quotidiane. La diagnosi precoce e un trattamento appropriato sono essenziali per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa condizione. In questo articolo, esploreremo in dettaglio la radicolopatia cervicale, comprese le sue cause, la diagnosi, i sintomi di radicolopatia cervicale e i criteri per l’intervento specialistico e i trattamenti disponibili.

Cos’è la Radicolopatia Cervicale?

La radicolopatia cervicale è causata dalla compressione delle radici nervose cervicali, spesso abbiamo radicolopatia cervicale C5-C6 ad esempio, che può derivare da vari fattori, tra cui ernie del disco o protrusioni discali, spondilosi cervicale, tumori o traumi. La compressione nervosa provoca un’infiammazione che può portare a dolore radicolare, ovvero il dolore che si irradia lungo il percorso del nervo interessato. Questa condizione è spesso associata all’invecchiamento, ma può colpire anche individui più giovani, specialmente quelli che svolgono attività che sollecitano eccessivamente il collo.

Quali sono i sintomi della Radicolopatia Cervicale?

Il dolore radicolare è spesso descritto come un dolore acuto, bruciante o simile a una scossa elettrica, che segue il percorso di un nervo specifico. Questo tipo di dolore è una combinazione di dolore neuropatico (dovuto al danno o disfunzione del nervo stesso) e dolore tronculare (dovuto alla compressione del tronco nervoso). La differenza tra questi due tipi di dolore può essere difficile da distinguere, ma è fondamentale per una diagnosi accurata. La compressione delle radici nervose può anche causare una serie di sintomi aggiuntivi, come debolezza muscolare e perdita di sensibilità nelle aree innervate dal nervo interessato.

La distribuzione del dolore e dei sintomi sensoriali segue i dermatomeri, che sono le aree della pelle innervate da una singola radice nervosa spinale. Ad esempio, la compressione della radice nervosa cervicale C5 può causare dolore e sensazioni alterate nella spalla e nella parte superiore del braccio, mentre la compressione della radice cervicale C6 può manifestarsi con dolore che si irradia lungo il braccio e nel pollice. La conoscenza dei dermatomeri è essenziale per i medici per identificare con precisione quale radice nervosa è coinvolta, guidando così il trattamento e la gestione del paziente.

radicolite cervicale

Diagnosi di Radicolopatia cervicale

Una diagnosi accurata di radicolopatia cervicale inizia con un’accurata anamnesi del paziente. Il medico indaga sulla natura, durata e localizzazione del dolore, oltre a eventuali fattori scatenanti o allevianti. È importante raccogliere informazioni su eventuali traumi recenti, attività lavorative o sportive che potrebbero aver contribuito alla condizione. Ad esempio, un paziente che lavora molte ore al computer può sviluppare sintomi a causa di una postura scorretta e dell’uso eccessivo dei muscoli del collo e delle spalle.

L’esame fisico successivamente è essenziale per identificare i segni di radicolopatia cervicale. Il fisioterapista psecializzto o il medico valuta la forza muscolare, i riflessi tendinei e le sensazioni cutanee per identificare eventuali deficit neurologici. I test di mobilità cervicale e la palpazione possono rivelare dolore o rigidità associati alla compressione nervosa. Durante l’esame fisico, il medico potrebbe chiedere al paziente di eseguire movimenti specifici del collo per valutare la presenza di dolore radicolare e la limitazione della mobilità.

Cluster test

I cluster test sono utilizzati per aumentare l’affidabilità della diagnosi. Questi test includono:

  • Spurling’s test: Il paziente inclina la testa verso il lato affetto mentre il medico applica una leggera compressione verso il basso. Un risultato positivo provoca il dolore radicolare.
  • Distraction test: Il medico solleva la testa del paziente, alleviando la compressione sulle radici nervose. Un risultato positivo riduce il dolore.
  • Upper Limb Tension Test (ULTT): Questo test valuta la tensione nei nervi degli arti superiori, spesso positivo in caso di radicolopatia cervicale.

L’affidabilità della diagnosi aumenta con il numero di test positivi. Ad esempio, la presenza di tre o più test positivi aumenta significativamente la probabilità di radicolopatia cervicale. È interessante notare come questi test non solo aiutano a confermare la diagnosi, ma anche a escludere altre possibili cause di dolore cervicale e radicolare.

Altri test diagnostici includono il test di Valsalva, in cui il paziente trattiene il respiro e spinge, aumentando la pressione intratecale e potenzialmente provocando dolore radicolare. Questo test è utile per valutare la presenza di compressione nervosa che aumenta con la pressione intraddominale. Il Shoulder Abductor Test prevede che il paziente sollevi il braccio sopra la testa; un sollievo del dolore suggerisce una radicolopatia cervicale, in quanto questa posizione può ridurre la tensione sulle radici nervose.

Quando una radicolopatia cervicale non è di competenza fisioterapica?

Esame neurologico

Quando si sospetta una radicolopatia cervicale, è cruciale eseguire un esame neurologico dettagliato. Questo include la valutazione della forza muscolare, riflessi, e sensibilità cutanea. Segni di allarme che richiedono un rinvio a uno specialista includono:

  • Debolezza muscolare significativa: La perdita di forza in uno o più muscoli indica un danno nervoso più grave.
  • Perdita di sensibilità: Un’alterazione significativa della sensibilità suggerisce una compressione nervosa avanzata.
  • Riflessi anormali: Riflessi tendinei esagerati o assenti possono indicare una compromissione neurologica.

Un paziente con radicolopatia cervicale deve essere indirizzato a uno specialista se:

  • I sintomi non migliorano con il trattamento conservativo entro 4-6 settimane.
  • Ci sono segni di mielopatia cervicale (compressione del midollo spinale), come instabilità, problemi di coordinazione o disfunzione vescicale/intestinale.
  • Si sospetta la presenza di un tumore, infezione o altra patologia grave.

Un esempio pratico potrebbe essere un paziente che, nonostante la fisioterapia intensiva e l’uso di farmaci antinfiammatori, continua a manifestare sintomi debilitanti e progressivi. In questi casi, è fondamentale un intervento tempestivo da parte di un neurologo o di un chirurgo spinale per evitare complicazioni irreversibili.

Diagnosi differenziale con altre patologie

E’ molto importante quando si va a fare diagnosi differenziale andare a escludere tutte quelle patologie che non sono di interesse fisioterapico e che hanno bisogno di un consulto medico per la corretta gestione:

Tumore di Pancoast

Un tumore di Pancoast, localizzato all’apice del polmone, può comprimere le radici nervose cervicali inferiori e il plesso brachiale, causando sintomi simili. La diagnosi si basa su immagini radiologiche e una valutazione oncologica. Questi tumori possono causare dolore radicolare che si irradia nel braccio, insieme a sintomi sistemici come perdita di peso e tosse persistente.

Metastasi vertebrali

Le metastasi vertebrali possono comprimere le radici nervose cervicali, provocando dolore radicolare. Una storia di cancro e immagini radiologiche sono fondamentali per la diagnosi. Ad esempio, un paziente con una storia di carcinoma mammario che presenta dolore cervicale e radicolare deve essere valutato per possibili metastasi ossee, che possono richiedere un trattamento oncologico specifico.

Neurinomi

I neurinomi sono tumori benigni che possono comprimere le radici nervose cervicali. La diagnosi si basa su imaging e, talvolta, biopsia. Questi tumori, anche se benigni, possono causare sintomi significativi se crescono in prossimità delle radici nervose, necessitando talvolta di un intervento chirurgico per rimuoverli.

Trattamento della Radicolopatia Cervicale

Il trattamento iniziale della radicolopatia cervicale è spesso conservativo e comprende:

  • Riposo e modifica delle attività: Evitare movimenti che aggravano i sintomi.
  • Farmaci: Antinfiammatori non steroidei (FANS) e analgesici per il controllo del dolore.
  • Fisioterapia: Programmi di esercizi specifici per migliorare la mobilità cervicale e la forza muscolare. Gli esercizi di estensione e flessione, insieme a tecniche di trazione cervicale, possono alleviare la compressione nervosa.

Un esempio di programma di fisioterapia potrebbe includere esercizi di stretching per il collo, esercizi di rafforzamento per i muscoli del collo e delle spalle, e tecniche di trazione cervicale per alleviare la pressione sulle radici nervose. La collaborazione con un fisioterapista esperto è fondamentale per sviluppare un programma di esercizi sicuro ed efficace.

La terapia manuale, come la mobilizzazione articolare, può aiutare a ridurre il dolore e migliorare la funzione. Le tecniche di manipolazione cervicale devono essere eseguite con cautela per evitare ulteriori danni. Ad esempio, una manipolazione vertebrale eseguita in modo errato può aggravare la compressione nervosa, mentre una mobilizzazione delicata può migliorare la mobilità e ridurre il dolore.

Le iniezioni di corticosteroidi epidurali possono essere utilizzate per ridurre l’infiammazione e il dolore in casi selezionati. Queste iniezioni forniscono un sollievo temporaneo e possono essere utili come parte di un approccio terapeutico più ampio. Un paziente con dolore radicolare persistente e grave può trarre beneficio da queste iniezioni, permettendo al contempo di proseguire con altre terapie conservative.

Trattamento chirurgico

Se i trattamenti conservativi non sono efficaci, può essere necessaria la chirurgia. Le opzioni chirurgiche includono:

  • Discectomia cervicale anteriore: Rimozione del disco intervertebrale erniato per alleviare la compressione nervosa.
  • Artrodesi spinale: Stabilizzazione della colonna vertebrale attraverso la fusione di due o più vertebre.
  • Laminectomia: Rimozione di una parte della vertebra per alleviare la pressione sul midollo spinale o sulle radici nervose.

Un paziente che presenta una compressione nervosa severa e sintomi neurologici progressivi potrebbe richiedere un intervento chirurgico per prevenire ulteriori danni e migliorare la qualità della vita. La decisione di procedere con la chirurgia viene presa dopo una valutazione approfondita e la consultazione con un neurochirurgo.

Conclusione

La radicolopatia cervicale è una condizione complessa che richiede un approccio diagnostico e terapeutico multidisciplinare. Una diagnosi accurata è fondamentale per determinare il trattamento più appropriato, che può variare da misure conservative a interventi chirurgici. La fisioterapia gioca un ruolo cruciale nel trattamento, aiutando i pazienti a recuperare la funzione e ridurre il dolore. È essenziale riconoscere quando è necessario un rinvio a uno specialista per evitare complicazioni gravi. Con un trattamento tempestivo e adeguato, molti pazienti possono ottenere un significativo miglioramento dei sintomi e della qualità della vita.

In conclusione, la gestione della radicolopatia cervicale richiede un’attenta valutazione e un approccio terapeutico personalizzato per ogni paziente. Attraverso l’uso di tecniche diagnostiche accurate e una combinazione di trattamenti conservativi e, se necessario, interventi chirurgici, è possibile ottenere risultati positivi e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa condizione debilitante. È fondamentale che i pazienti collaborino strettamente con i loro medici e terapisti per sviluppare un piano di trattamento efficace e sostenibile.

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Bibliografia